Elettricità sporca "Dirty Electricity", un vero problema

20.09.2018

L'essere umano, oggi, è esposto a campi magnetici centinaia di migliaia di volte più intensi di quelli di decenni fa, la continua espansione di questo fenomeno è confermata dai dati, ma pochi ne conoscono le conseguenze sulla salute come dolori persistenti, ridotta produttività e abbassamento della qualità di vita. Ad oggi il problema è sempre più delineato e sempre più chiare sono le soluzioni.

Sappiamo che esistono diverse forme d'inquinamento elettromagnetico e a ognuna bisogna porre rimedio in modo differente.

Una delle più gravi e subdole si chiama Dirty Electricity o elettricità sporca. Questa è prodotta dalla continua trasformazione della corrente nella rete elettrica e crea un numero elevatissimo di micro picchi di frequenze da i 30 KHz e i 30 MHz. Si tratta di frequenze che entrano e si sommano alla normale e non nociva frequenza dei 50 Hertz.

Definita negli Stati Uniti, anche come "Black Noise", l'elettricità sporca o internazionalmente oggi chiamata Dirty Electricity, è presente nelle case, uffici e scuole; unita con le altre fonti di radiazioni, può aumentare l'elettro-stress del giorno e soprattutto quello notturno con potenziali gravi conseguenze sulle persone e sulle apparecchiature.

In campo industriale, da oltre cento anni, idonei filtri proteggono gli apparecchi elettronici da queste dannose frequenze, ma nulla è stato fatto per la protezione degli esseri viventi e soprattutto, nessuno, fino a tempi recentissimi, si è interessato ai possibili effetti sulla salute umana.

In America alcune aziende leader, tra cui Greenwave e Stetzer, specializzate nel filtraggio della Dirty Electricity, hanno pubblicato i dati delle prime ricerche mediche di settore.

Numerosi sono gli studi epidemiologici condotti, tra cui il più famoso è quello del dott. Samuel Milham pubblicato nel suo libro "Dirty Electricity: Electrification and the Diseases of Civilization". (Dirty Electricity by Sam Milham, M.D. iUniverse).

Milham indica un possibile nesso causale tra l'esposizione ai campi elettromagnetici e asma, ansia, irritabilità, sindrome da fatica cronica, fibromialgia, dolori articolari, mal di testa, problemi del sonno, problemi di umore, intestinali in generale e d'iperattività nei bambini.

Egli, inoltre, fa lo stesso collegamento con alcune patologie più gravi, tra cui quelle che definisce le malattie tipiche della nostra civilizzazione: diabete, problemi cardiovascolari, sclerosi multipla, Alzheimer, infertilità, depressione, possibile correlazione con lo sviluppo di determinati tumori, sclerosi laterale amiotrofica e tanto altro.

Tutti i dati sono confermati da altre ricerche. La Dott.ssa Magda Havas riporta un'importante casistica di suoi malati, in particolare fa riferimento ai malati di diabete, sclerosi multipla e malattie cronico-infiammatorie che manifestano enormi miglioramenti, tutti documentati, una volta abbassato il livello di Dirty Electricity nelle loro case e ambienti di lavoro.

Questa contaminazione non dovrebbe per nulla essere presente nella nostra rete domestica poiché provoca livelli innaturali e malsani d'interferenze elettromagnetiche.

Si tratta ovviamente di onde classificate come non ionizzanti per cui apparentemente innocue, ma che invadono letteralmente il nostro spazio congestionandolo a livello sia denso sia sottile.

Questa elettricità sporca si crea e si propaga quando colleghiamo una qualsiasi apparecchiatura alla rete elettrica che diventa una sorta di antenna radio.

Le persone sensibili sperimentano un senso di oppressione alla testa e avvertono anche dei fischi o dei rumori tipo acufeni che poi possono diminuire o sparire quando s'inseriscono i filtri specifici per la Dirty Electricity.

COME SI PRODUCE L'ELETTRICITÀ SPORCA?

La maggior parte del problema di Dirty Electricity è generato da: moderne apparecchiature elettroniche, i sistemi d'illuminazione a risparmio energetico, luci fluorescenti a basso consumo, computer, invertitori di corrente, caricatori dei telefonini, variatori di luce, impianti audio e video. Inoltre la rete elettrica si comporta come un'antenna ricevente, catturando una quantità importante di onde radio e di onde di altra frequenza prodotte dai sistemi Wi-Fi ora diffusi ovunque.

Una volta creata, l'elettricità sporca si muove ovunque persino da un edificio all'altro, spesso in modo imprevedibile, e può diventare molto difficile da gestire per le persone che vivono nella casa in quanto può sommarsi ai fattori di stress già presenti.

Le persone si trovano in modo inconsapevole a essere esposte a forti valori di EMF (frequenze elettromagnetiche) sia nelle abitazioni sia negli ambienti di lavoro.

A oggi, solo pochissimi prodotti sono in grado di trattare perfettamente il problema del Dirty Electricity.

Biorigenya srl, è in grado di offrire, in Italia, Svizzera ed Europa, soluzioni certificate CEE per tutti i disturbi da elettricità sporca.

Lo sforzo di Biorigewnya è stato quello di arrivare a un prodotto, denominato Biorigenya Plus  che porta immediatamente benefici sia strumentali sia percettibili dalle persone.

Dalla ricerca Biorigenya emerge che in un ambiente ripulito e filtrato da Biorigenya Plus le persone sperimentano e confermano:

  • un senso di maggiore benessere e rilassamento
  • una diminuita tensione in ambiente lavorativo una
 migliorata concentrazione e un aumento della sensazione di vitalità
  • una qualità dell'ambiente e delle propagazioni del suono migliori

Con protocolli di collaudata efficacia, Biorigenya impiega le tecnologie più evolute per identificare, ridurre e risolvere l'inquinamento da EMI (Electro Magnetic Interference) in ambito domestico e lavorativo.

Si possono risolvere problemi come:

  • alta frequenza causata da antenne, cordless,
telefonini e Wi-Fi
  • Dirty Electricity, voltaggio corporeo e magnetismo
  • effetti negativi da geopatie come faglie del terreno, nodi di Hartmann e di Curry, acqua stagnante nel terreno

L'obiettivo è creare ambienti abitativi e di lavoro rigenerati, riattivare i flussi energetici della casa e trattare, inoltre, acqua e aria.